giovedì 18 agosto 2011

Intervista di Romano Prodi a Radio 24

Il professore ai microfoni di Radio 24: ci vogliono agenzie europee, cinesi, indiane (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 16 ago - Le agenzie di rating? "La prima cosa e' la concorrenza. Si parla tanto di concorrenza e poi le tre agenzie di rating mondiale sono come Qui, Quo Qua, vanno d'accordo tra loro. Sono tutte americane. Si mettono d'accordo. Non c'e' niente da fare, istintivamente rispondono a stimoli politici". Cosi' a Radio 24, in un'intervista di Irene Zerbini, conduttrice di 24 Mattino Estate. "Ci vogliono agenzie europee, cinesi, indiane. Questa soluzione spiega l'ex presidente del Consiglio - avrebbe anche un altro vantaggio. Quello di rendere relativo il giudizio di queste agenzie che, comunque, ci vuole perche' ci vogliono dei controlli ma i loro giudizi andrebbero poi presi con una certa saggezza. Qualcuno propone agenzie in mano agli Stati. Io ho delle perplessita' perche' evidentemente perderebbero di credibilita'. Per definizione ognuno metterebbe l'asino dove vuole il padrone. Nel mercato di oggi e' meglio che ci siano tanti asini e tanti padroni". In merito al futuro della , Prodi dice a Radio 24: "Sono preoccupato ma non credo ci sara' la fine dell'euro. E' vero, siamo entrati nel periodo della paura: paura della Cina, degli emigranti. Quando si fece la campagna francese sull'idraulico polacco e non c'era un idraulico polacco in tutta la Francia, era chiaro gia' allora che eravamo entrati in un periodo diverso. Quando pero' si va nel concreto e si dice 'abbandoniamo l'euro', i primi ad avere paura ad abbandonarlo sono i tedeschi. In un mondo grande come quello di oggi essere soli non va bene neanche per la Germania. Sanno benissimo - continua il professore a Radio 24 - che solo con l'euro possono avere la forza economica che hanno oggi. Senza l'euro tutti gli altri paesi compresa l'Italia avrebbero svalutato e svaluterebbero la loro moneta. Quando io ho iniziato la carriera accademica, ci volevano 145 lire per un marco, quando siamo entrati nell'euro ce ne volevano 990, abbiamo svalutato del 600 per cento. I tedeschi sanno benissimo che in questo caos non potrebbero gestire una democrazia moderna. Arrivano con la demagogia fino al limite del burrone e dopo si fermano". L'aumento dei prezzi c'e' stato anche se non era alto come dice qualcuno. Ma la colpa non era di chi era a Bruxelles, come ero io in quel momento quando e' stato introdotto l'euro nella pratica quotidiana. La responsabilita' e' dei Governi nazionali. E in soli si e' verificato questo fenomeno: la Grecia e l'Italia". Quanto all'aumento dei prezzi innescato dall'euro, Prodi sottolinea che "c'erano due strumenti che Ciampi aveva elaborato: le commissioni provinciali di controllo che erano state istituite non sono state fatte lavorare; e il doppio prezzo in lire e in euro per sei mesi in modo che la gente si sarebbe potuta difendere da sola. Io non ho mai capito perche' questi due semplici provvedimenti, che Ciampi aveva raccomandato, non siano stati usati dal ". In merito ai costi della politica, Prodi sostiene che "bisogna dare un minimo di esempio e rappresentare quello che e' il dolore medio del paese. Il risparmio vero si fa solo nell'apparato della politica. Giorno per giorno questo apparato si e' ingrandito"

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